Questo percorso è per camminatori
che effettuano il cammino in 13 giorni
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Ottava tappa Castro dei Volsci - Vallecorsa
Percorso per camminatori che effettuano il Cammino in 13 giorni
Riepilogo dati tecnici
Descrizione tappa
Ottava tappa Castro dei Volsci - Vallecorsa
Referente: Lucia Rossi (+39 339 7637671)
Con: (+39 347 6408390), Fernando Rinna, Donato Di Girolamo, Ass. La Scarana, gruppo Topini Randagi
La tappa parte da Piazza Guglielmo Marconi, appena fuori la cinta muraria del borgo medievale di Castro dei Volsci, che conserva scorci suggestivi e numerosi monumenti di interesse storico e architettonico.
Si imbocca via Cimotte, situata tra l’antico lavatoio e la fontana di Sant’Andrea, dove è consigliato fare rifornimento d’acqua, poiché lungo il tragitto non si incontrano altre sorgenti.
Per circa 2 km si cammina senza deviazioni lungo una strada sterrata, comoda e lineare, che si snoda sul versante sud del Monte Sant’Angelo. La salita è graduale e non presenta particolari difficoltà. Il percorso attraversa una pineta e domina una valle lunga e stretta.
Poco dopo aver superato, sulla sinistra, un antico casale in pietra locale, la strada inizia a salire con alcuni tornanti. Al primo tornante si devia a sinistra (per chi sale) imboccando una via brecciata con pendenza maggiore. Questo tratto si sviluppa per circa 2,5 km all’interno di una vallata; il fondo può risultare sdrucciolevole, ma il percorso non presenta difficoltà rilevanti. Lungo il cammino si incontra uno stazzo con animali al pascolo, tra cui mucche e cavalli.
Alla fine del tratto si giunge a un ampio piazzale, noto come Piazzale del Metanodotto, così chiamato per la presenza visibile del metanodotto. Qui si trova un pannello informativo installato dal Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi.
Accanto al pannello si apre un varco nella recinzione, attraverso il quale si riprende il percorso su uno sterrato ripido, caratterizzato da due salite lunghe e scoscese, con fondo breccioso e sdrucciolevole. Il tracciato costeggia il metanodotto, il che rende impossibile sbagliare direzione.
Dopo circa 1,5 km, si raggiunge la spianata dell’Airola (quota circa 750 m), dove sono ben visibili antichi insediamenti agropastorali. Particolarmente interessante è osservare la tecnica costruttiva delle strutture in pietra locale e strame. Davanti ad alcune capanne si distinguono ancora gli spiazzi un tempo destinati alla “trita” del grano.
Da qui si apre la visuale su Vallecorsa, che si raggiunge tramite una discesa lungo una mulattiera stretta e molto ripida. L’imbocco del sentiero è poco visibile, a raso, e si trova sul bordo del dirupo a destra, guardando verso il paese.
Il tratto verso Vallecorsa si sviluppa per circa 4 km, alternando segmenti pianeggianti ad altri più ripidi. Si attraversano due valli, una delle quali è la Valle Cupa, e si entra in un bosco di cerri e arbusti.
Dopo circa 2 km, il paesaggio cambia, assumendo le caratteristiche tipiche dell’ambiente montano vallecorsano: il versante si fa brullo, coperto di strame. Si attraversa una vasta area dove si trovano strutture semicircolari in pietra, residui di un tentativo fallito di rimboschimento.
Proseguendo, si incontrano le tipiche macere a secco, segno dei terrazzamenti agricoli: questo paesaggio a gradoni è iscritto nel Registro nazionale dei paesaggi rurali storici.
Nel tratto finale, a circa 1,5 km dal centro di Vallecorsa, si attraversano numerosi uliveti, e il sentiero spesso si confonde con le creste stesse delle macere. La zona è conosciuta come La Spadata. Qui si incontra il monumento dell’Acquaro Savoia, che ricorda uno scontro tra truppe papaline e garibaldini.
Negli ultimi 600 metri, si percorre una strada cementata/asfaltata che conduce direttamente nel cuore del borgo di Vallecorsa, in zona Arelle. Al termine di una monumentale scalinata si incontra la statua di Santa Maria De Mattias e Piazza Nuova.
L’ingresso al borgo avviene attraverso la Porta Nuova.

