Roccagorga sorge su uno sperone del Monte Nero a 547 metri di altezza in una strategica posizione a dominio della media Valle dell’Amaseno.
Secondo la tradizione, pare che l’abitato sia stato fondato verso il IX secolo dagli abitanti che fuggivano da Privernum guidati dalla matrona “domina Gorga”.
Il centro abitato si sviluppò verso il XIII secolo attorno a un castrum fortificato. L’insediamento divenne proprietà della Chiesa che la cedette in feudo a varie famiglie feudali, tra cui i conti de Ceccano ed i Caetani di Sermoneta.
Appartenenti allo stesso ramo della famiglia di Sermoneta, ma acerrimi rivali, erano i Caetani della dirimpettaia Maenza, i quali fecero subire a Roccagorga varie aggressioni, la più cruenta avvenuta nel 1521. In quell’occasione la cittadina venne messa a ferro e fuoco dalle truppe di Giovanni dalle bande Nere, spedizione ideata dai Caetani di Sermoneta per punire un’aggressione avvenuta a Bassiano.
Nel XVII secolo Roccagorga passò ai Ginetti di Velletri che diedero un grande impulso di rinnovamento urbanistico ed il secolo successivo agli Orsini. Con il matrimonio di Maria Teresa Orsini con il Principe Doria Pamphilj nel 1811 il feudo passò a questa nobile casata che fu l’ultima ad averne possesso.
Una data tristemente nota per Roccagorga è senza dubbio quella del 6 gennaio 1913. Quel giorno ci fu un tragico scontro fra contadini che manifestavano per le cattive condizioni economiche ed i reparti del Regio Esercito che erano intervenuti per mantenere sotto controllo la situazione. I soldati spararono contro la folla che manifestava e ci fu l’uccisione di sette persone e il ferimento di quaranta. Il drammatico episodio, conosciuto come “eccidio di Roccagorga” ha ancora oggi un forte significato di voglia di emancipazione popolare.
La scenografica piazza VI gennaio, tra le più belle piazze barocche d’Italia, caratterizza la cittadina. Agli estremi dell’ellisse formato dalla piazza si fronteggiano su di un lato il poderoso palazzo baronale, antico castello ed in seguito residenza dei vari feudatari, e dall’altro la caratteristica Collegiata dedicata ai Santi Erasmo e Leonardo, con una particolare facciata convessa.
Cosa vedere
Punti d'interesse
PALAZZO BARONALE
Il Palazzo Baronale di Roccagorga si eleva su un estremo della scenografica piazza barocca, tra le più belle d’Italia.
L’edificio ha origini medievali (XI secolo) e venne costruito dai Conti di Ceccano come possente castello con funzioni militari e di controllo del territorio.
L’antica rocca è stata modificata nel corso dei secoli dai diversi feudatari che si sono susseguiti ai nobili ceccanesi: i Caetani, i Ginetti, gli Orsini e i Doria.
Nel Settecento, con la famiglia Ginetti, nel contesto di un generale rinnovamento urbanistico della cittadina, l’edificio venne convertito da fortificazione militare in Palazzo residenziale.
Nella seconda metà del XVIII secolo con la famiglia Orsini il Palazzo acquisirà le forme attuali: venne realizzata l’ala destra e l’antico torrione del castello medievale venne abbellito dal grande orologio meccanico.
Nel 1811 con il matrimonio tra Maria Teresa Orsini e il principe Doria-Pamphilj il Palazzo passò a quest’ultima famiglia, della quale resta in ricordo il grande stemma scolpito al di sopra del portale d’ingresso.
Il Palazzo rimase proprietà di varie famiglie fino agli anni Cinquanta del Novecento, quando venne frazionato e venduto per metà a privati cittadini e per metà al Comune, che ne acquistò i locali seminterrati e quelli dell’ala destra che attualmente ospitano la biblioteca.
Il Palazzo oggi si presenta come un’armonica sovrapposizione di stili: conserva le poderose forme della rocca ma è impreziosito da alcuni particolari, inserendosi con eleganza in uno degli estremi della piazza barocca.
L’EtnoMuseo dei Monti Lepini ha sede presso i locali seminterrati del Palazzo. E’ una realtà museale che valorizza il patrimonio locale con l’ausilio di oggetti e raffigurazioni integrate con ricostruzioni verosimili, simulazioni ludiche, pannelli, scenografie ed installazioni concettuali.
LA FONTANA DEL MASCHERONE
La Fontana del Mascherone è costruita con la caratteristica pietra locale e travertino. Il “Mascherone”, monumento di memoria collettiva che prende il nome proprio dalla scultura da cui esce l’acqua, era inizialmente circondato da ringhiera in ferro battuto, distrutta successivamente, e ripristinata nel 1996 per ridargli il suo aspetto originale.
COLLEGIATA DEI SANTI LEONARDO ED ERASMO
Caratteristica chiesa in stile barocco che si eleva sul lato opposto della scenografica piazza VI Gennaio in linea col Palazzo Baronale.
Venne iniziata alla fine del Seicento e completata nella prima metà del Settecento dalla famiglia Ginetti. La costruzione subì ingenti danni con il terremoto del 1753 e venne in seguito restaurata. Questo rifacimento venne completato dopo vari anni e solo nel 1780 ci fu la riapertura al culto.
La particolare facciata si sviluppa su tre piani ed ha una forma convessa. L’adiacente campanile è anch’esso a tre piani ma presenta un’altezza inferiore a quella della facciata.
L’interno è arricchito da eleganti stucchi e travertino ed è scandito da tre navate che presentano tre cappelle per ogni lato.
L’altare maggiore conserva gli stemmi della famiglia Ginetti ed è ricco di marmi. L’affresco originario e le sedute del coro ligneo dietro l’altare maggiore vennero danneggiati da un terribile incendio avvenuto il secolo scorso.
Nella sagrestia a pianta ottagonale sono conservati busti di alcuni rappresentanti della famiglia Ginetti che ne commissionarono la costruzione.
CHIESA DI SANT’ANTONIO
Piccola chiesa in stile barocco di forma circolare che presenta una caratteristica cupola rivestita in maioliche.
EREMO DI SANT’ERASMO
L’eremo è situato a 850 metri di altezza, a circa 5 km dal centro urbano, all’estremo Nord del territorio comunale. E’ oggi adibito a struttura ricettiva.
Il complesso comprende una piccola chiesa con annesso romitorio e venne realizzato a partire dal XIII secolo.
La chiesa, dedicata al Santo Patrono, si trova poco distante dal romitorio e venne costruita in epoca successiva. L’edificio sacro presenta un pianta rettangolare con spesse mura e piccole feritoie, forse originariamente era un edificio con funzione militare. All’interno si può ammirare la statua del Santo e un pregevole affresco dietro l’altare maggiore.
Nei pressi dell’eremo nasce una sorgente alimentata dalle acque piovane che provengono da Monte Pizzone, ai confini con Carpineto Romano. Da qui un lungo acquedotto realizzato nel Seicento per volere della famiglia Ginetti conduce l’acqua al centro storico.
CHIESA DELLA MADONNA DELL’ANNUNZIATA
Alla sinistra del palazzo Baronale una piccola cappella a forma ovale è dedicata all’Annunziata. Sull’altare un quadro ad olio raffigura la Vergine mentre riceve l’annuncio dall’Angelo Gabriele. Questa cappella è affidata alle cure delle donne di Borgo S. Pietro che festeggiano l’Annunciazione il 25 Marzo di ogni anno.